Il viaggio per Salonicco continua
Ottobre 2016
Sono trascorsi diversi giorni dal nostro rientro da Salonicco e tanti sono i ricordi delle giornate trascorse con le numerose famiglie rincontrate durante il viaggio e non sono mancate anche nuove conoscenze, nuovi racconti e nuove esperienze durante i giorno trascorsi nei diversi campi.
Abbiamo rivisto R. e come tradizione siamo usciti con lui e il fratello S. che non avevo ancora conosciuto e insieme a loro sono venuti anche altri due amici sempre di Vasilika Camp.
Abbiamo mangiato insieme a loro e ci hanno raccontato come trascorrono le loro giornate sia dentro il campo che fuori. Alcuni di loro si danno da fare lavorando in una campagna vicino a Vasilika Camp per poter guadagnare qualche soldo.
Sono molto desiderosi di rifarsi una vita anche se non sanno ancora dove e quando potranno andare via dalla Grecia.
Alcuni di loro hanno già fatto la “full registration”, ovvero l’intervista per la richiesta di ricollocamento in un altro paese, ma tantissime altre persone devono ancora farla. Durante il colloquio raccontano la loro storia e quello che hanno vissuto durante i bombardamenti nei loro paesi e la commissione ascolta i loro racconti e decide se e dove devono essere ricollocati in altri paesi europei.
Abbiamo anche rivisto M. e la sua famiglia e a giorni andranno a stare in una casa, pagata da donatori qui in Italia fino a quando non potranno ricongiungersi con i figli in Germania. La famiglia già si stava organizzando nel preparare le borse per poter andare via per cercare di stare il meno possibile all’interno di Soflex Camp che li ha accolti per mesi fornendo loro una tenda con dei materassi e delle coperte e poco altro. L’idea di andare via da li rende felici e non vedono l’ora di potersi spostare all’interno di una casa.
È capitato che una famiglia all’interno di Soflex Camp abbia smarrito il documento di uno dei figli rilasciato durante la pre-registrazione necessario per fare la “full registration”, l’appuntamento per fare il colloquio per poter poi avere il ricollocamento in un altro paese europeo.
Ma l’unico documento che non deve essere smarrito è proprio questo pezzo di carta, perchè senza questo, nonostante la famiglia sia stata a fare la denuncia di smarrimento e sia andata all’ufficio dove avvengono le interviste, l’iter è uguale per tutti se si perdono i documenti slitta la data fissata per fare l’intervista e anche la permanenza all’interno del campo si prolunga.
Un giorno abbiamo trascorso una giornata a Salonicco con M. il marito e la figlia, fuori da Soflex Camp, siamo stati davanti al mare e lì abbiamo mangiato e abbiamo fatto delle foto e brevi video che loro conservano per poi mandarli al resto della loro famiglia che li sta aspettando in Germania.
È bello poter immaginare con loro di poterci rincontrare in Italia, a Firenze o nella nostra terra sarda che già amano senza averla ancora visitata, o anche in Germania quando riusciranno ad arrivare così ci fanno conoscere tutta la loro famiglia che da mesi li sta attendendo.
Ogni volta che portiamo M. e la sua famiglia fuori da Soflex l’espressione dei loro occhi cambia, diventano molto più sereni e hanno tante storie da raccontare, per loro è una boccata d’aria fresca poter stare lontano dal campo ed è bello vedere come osservano tutto, dai paesaggi ai locali, alla gente realtà molto diversa da quella che vivono quotidianamente all’interno del campo. Il loro sguardo diventa triste ogni qualvolta li riaccompagniamo nelle loro tende ed è come se lì proprio non ci vogliono più stare e posso comprenderli dopo 6 mesi?sono veramente stanchi di stare li in attesa di poter raggiungere i loro familiari.
Siamo ritornate anche a Sindox Camp, dove abbiamo riabbracciato S., giovane donna curda in attesa di 5 mesi.
S. è diabetica e deve prendere costantemente l’insulina e necessita di numerose cure ed essendo considerato un caso vulnerabile è riuscita ad ottenere un alloggio fuori da Sindox Camp insieme al marito che la assiste durante questi mesi di gravidanza.
S. porta in grembo una bambina che chiamerà Christina e le auguriamo tutti che quando la bimba nascerà lei avrà già fatto il colloquio e saprà dove poter andare a vivere.
Uno dei ricordi più belli che mi sono portata in Italia è stata una piacevole chiacchierata con R. ragazzo che studiava veterinaria in Siria e che dentro Vasilika Camp si dedica alla cura degli animali continuando a portare avanti questa sua grande passione infatti ogni tanto gli portano dei gatti zoppi da curare e lui se ne prende cura con grande amore; con lui ho condiviso l’amore per le piante e per gli animali e spero che presto avremo altre occasioni per poter chiacchierare insieme e spero anche che possa esercitare presto la sua professione in qualsiasi luogo lui desideri rifarsi una vita.
Racconto e foto di Silva Pala