L’Himalaya e l’empowerment delle donne nepalesi
Namaste!
Volevo raccontarvi un bell’esempio di empowerment femminile in Nepal.
A ottobre sono stata un mese in Nepal e ho conosciuto una organizzazione di donne le 3 Sisters Adventure che dal 1999 sono state le pioniere nella promozione di donne guide trekking sull’Himalaya.
Lucky, Dicky e Nicky Chhetri sono le tre sorelle fondatrici di questa organizzazione che da anni promuove l’empowerment delle donne nepalesi attraverso un turismo di avventura, loro le incoraggiano alla loro indipendenza e autodeterminazione.
Le 3 Sisters Adventure cercano di contrastare la forte disparità di genere in Nepal cercando di sviluppare le loro qualità di vita.
Ho conosciuto alcune di queste donne e molto di loro prima di conoscere l’organizzazione vivevano in zone rurali e non potevano continuare gli studi proprio per il fatto di essere donne.
Ho vissuto 12 giorni con due di loro condividendo paesaggi mozzafiato, ottimi cibi e incontrando semplici persone che vivono in poveri villaggi.
Vi racconto un po di loro..
Sita Maya Rai è stata la mia guida ed è nata in un villaggio agricolo di circa 1500 abitanti Solukhumbu, zona del Nepal molto povera.
Sita ha 38 anni e all’età di 25 anni è andata via dal suo paese per cercare lavoro e ha vissuto a Kathmandu alcuni anni, lì ha sentito parlare dell’organizzazione di donne 3 Sisters Adventure e si è trasferita a Pokhara, e ha trovato un lavoro che le ha permesso di unire la sua passione per l’avventura e la natura e la sua curiosità per nuovi posti.
Sita lavora da 12 anni per le 3 Sisters e mi raccontava come era difficile il primo periodo farsi rispettare in questo lavoro.
Il lavoro di guida in Nepal è sempre stato fatto da uomini e le 3 Sisters Adventure in questi anni hanno rivoluzionato questa professione.
Mi è capitato spesso in viaggio con loro di sentire che le altre guide le salutavano identificandole subito come 3 Sisters, questo perché ad oggi l’unica organizzazione che ha un personale solo al femminile è la loro.
Sita mi ha parlato un po della condizione delle donne in Nepal sopratutto in zone rurali dove lei è cresciuta, mi ha detto: la mia generazione non è andata a scuola perché la gente pensava che le donne dovevano stare in casa, i miei due fratelli sono andati a scuola e io no. Crescendo con l’età ho chiesto alla mia famiglia di farmi studiare e loro non erano contenti e allora sono andata via e ho continuato gli studi da sola e lontano da casa e me li sono pagati con il mio lavoro.
Ora la mia famiglia mi rispetta perché il mio lavoro mi permette di vivere ed essere autonoma anche se sono sempre discriminata perché ho scelto di non aver figli e le donne sole senza figli non sono ben viste in questo paese.
In futuro mi piacerebbe avere una attività tutta mia sempre nell’ambito del turismo.
Bishnu Dharala invece è la giovane assistente che era con noi. Bishnu ha una ventina di anni e anche lei viene da un povero villaggio ad est del Nepal. Bishnu grazie alle 3 Sisters sta imparando l’inglese, sta facendo un corso di formazione per il brevetto di assistente a Pokhara. Tutte le assistenti devono saper parlare l’inglese e alcune donne anglofone una due volte l’anno si recano a Pokhara e si offrono per insegnare la loro lingua alle donne che fanno il corso di formazione delle 3 Sisters.
Bishnu è una ragazza sorridente e vitale è contenta di poter studiare anche se deve vivere lontana dalla sua famiglia, l’ho vista triste solo quando parlava della famiglia perché le mancava molto, mi diceva che per andare a trovare i parenti impiega 3-4 giorni di viaggio e può andarci solo 1 volta all’anno, quando riesce a mettersi da parte i soldi.
Bishnu è molto contenta di lavorare per le 3 Sisters ama conoscere posti nuovi e conoscere persone da tutto il mondo, il suo sogno è quello di diventare una guida.
Le ragazze che entrano a fare parte dell’organizzazione iniziano prima come assistenti e poi diventano guide e hanno una responsabilità maggiore e guadagnano anche di più.
Durante il mio trekking abbiamo parlato molto e abbiamo vissuto intere giornate assieme e ho visto come erano fiere di lavorare in una organizzazione di donne e svolgere la stessa professione che tradizionalmente era dedicata agli uomini (es. sherpa).
I loro colleghi uomini con il tempo hanno iniziato a rispettarle e spesso ci siamo trovate con altre guide uomini e questi riconoscevano la loro professionalità. Allo stesso tempo, dopo una giornata di camminata, una volta che arrivavamo in una Tea house trek (i nostri rifugi) si dirigevano direttamente in cucina ed entravano subito in confidenza con la padrona di casa chiamandola “Didi” (trad. sorella) e passando il tempo come parte della famiglia e aspettando insieme a loro di mangiare dopo aver servito le/gli ospiti.
Queste donne riuscivano a conciliare la loro professionalità e serietà di guida che deve organizzare intere giornate a singoli o gruppi e il ruolo di donne che tessono relazioni con le persone che incontrano in viaggio e accudiscono gli/le ospiti.
Un bell’esempio di autodeterminazione delle donne in un paese molto povero dove la fonte di reddito è legata per lo più al turismo.
Un paese che ci insegna il rispetto delle diverse religioni (buddismo e induismo sono le principali) e che ha accolto molti rifugiati tibetani che però non hanno gli stessi diritti e opportunità dei/delle nepalesi.
Le 3 Sisters in Nepal ci dimostrano che piano piano qualcosa può cambiare…loro lo stanno facendo.
Quindi se volete fare un trekking sull’Himalaya con donne preparate e simpatiche contattate le 3 Sisters Adventure, parte dei soldi andranno in progetti di formazione di altre donne che diventeranno assistenti e guide e in corsi di genere all’interno delle scuole.
Namaste!
Una mafalda sull’Himalaya 😉
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