#womenlegalteam 3 giorno in Idomeni – Skype call
Anche oggi siamo andate nella Info Tenda e abbiamo iniziato ad affiancarci alle persone che facevano le telefonate skype alle autorità greche preposte per accogliere le domande di protezione internazionale e le richieste di ricollocamento (richiesta di essere accolte in un paese diverso dalla Grecia). La Skype call è una regola introdotta dal Governo greco dopo gli ultimi accordi tra Turchia-UE. Ad oggi nel campo di Idomeni sono solo 50 persone che sono riuscite prendere la linea, ricordiamo che solo nel campo di Idomeni ci sono più di 11 mila persone, ma nella zona ci sono tanti altri campi più o meno grandi come Eko camp dove vivono circa 3000 persone o nell’Hara Hotel vicino a Idomeni dove vivono qualche centinaia di persone.
Abbiamo visto decine di persone oggi dentro la Info Tenda che provavano a fare la telefonata skype in diversi orari e in base alla lingua e alla tipologia di richiesta (richiesta protezione internazionale e ricollocamento). Il nostro team si è occupato oggi di produrre del materiale che dimostri come la skype call non vada mai a buon fine con video e foto di tutti i documenti che hanno con loro. Dopo abbiamo fatto scrivere alle singole persone in un foglio la loro storia, chi sono, da dove vengono, da quanto tempo sono nel campo, da quanto tempo provano la skype call, che tipo di richiesta vorrebbero fare alle autorità greche e in quale paese vorrebbero andare e se in quel paese hanno parenti o amici. Queste dichiarazioni, assieme alle foto e ai video fatti oggi, serviranno alle avvocate del team che una volta ritornate in Italia presenteranno un ricorso urgente alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (CEDU) per cercare di porre fine alla regola del governo greco di utilizzare solo ed esclusivamente la chiamata Skype come mezzo per poter avere un appuntamento e presentare le richieste di protezione internazionale. In merito a questo segnaliamo l’importante petizione di Rania, ragazza di 20 anni scappata dalla Siria e bloccata al campo di Idomeni. Rania ha creato una petizione per richiedere alle autorità greche di avviare le pratiche per la richiesta di protezione internazionale “faccia a faccia” e non tramite il sistema Skype.