#womenlegalteam 5 giorno in Idomeni – trovata la persona smarrita!
Oggi abbiamo iniziato la giornata tornando un’altra volta al posto di Polizia. Da 10 giorni un signore siriano non è tornato al campo.
Il 30 aprile insieme alla moglie e alla figlia e ad altre 20 persone l’uomo si era allontanato per dirigersi verso la Macedonia.
Dopo aver attraversato il confine il gruppo smarrito e oramai esausto di camminare ha chiamato la Polizia macedone, fra tutte le persone del gruppo solo il signore siriano veniva trattenuto dalla Polizia.
La moglie e la figlia e gli altri del gruppo sono tornati in Grecia al campo di Idomeni.
Il primo giorno che siamo arrivate nel campo siamo state contattate da dei volontari internazionali che conoscevano la moglie e che chiedevano aiuto per capire dove fosse il marito, la famiglia era disperata e continuavano a piangere.
Le avvocate del gruppo hanno subito preso in carico il caso e sono subito andate a sporgere denuncia di scomparsa alle Autorità macedoni.
Si sono recate in ben 4 posti di Polizia i quali tutti si rifiutavano di raccogliere le dichiarazioni, e alla fine hanno deciso di di chiamare il Consolato italiano a Skopje e di segnalare l’impossibilità per delle cittadine italiane di dichiarare la scomparsa dell’uomo.
Nel frattempo le avvocate hanno scritto ad Amnesty International, Croce Rossa, varie associazioni macedoni e altre ONG per informarle del caso di smarrimento.
Oggi mercoledì 11 maggio alle ore 13 il console dell’Italia in Macedonia ci ha comunicato che il signore è stato trattenuto come testimone in un campo governativo della Grecia e verrà presto rilasciato, anche se non sappiamo ancora di preciso quando.
Con grande soddisfazione dopo aver ricevuto questa bella notizia siamo andate nella tenda della signora, con la nostra interprete Rawan, e abbiamo comunicato alla signora quello che avevamo saputo.
La famiglia era molto contenta anche se ancora molto preoccupata della sorte del signore e continuavano a chiederci quando di preciso avrebbe fatto ritorno a casa.
Questo è uno dei tanti casi che abbiamo seguito in questi giorni e abbiamo notato che presentare la denuncia di smarrimento di un cittadino siriano è molto più difficile rispetto allo smarrimento di un qualsiasi altro cittadino europeo.
Quando la polizia veniva a sapere che noi eravamo italiane e la denuncia era per un cittadino siriano le porte si chiudevano.
Questa è un’altra mancanza di diritti che subiscono i cittadini non UE che stanno qui al confine.